I malloreddus sono una pasta caratteristica della Sardegna. E' un impasto povero: acqua, semola rimacinata e sale con cui si deve fare un impasto duro. Da nord a sud sono moto simili, cambiano spesso le dimensioni e nel cagliaritano a volte si aggiunge lo zafferano. Per il resto sono sempre gnocchetti di pasta acqua e farina. In commercio se ne trovano molti ma i più buoni sono quelli fatti in casa e cucinati freschi.
Ingredienti
360 g di semola rimacinata
40 g di farina 00
250 ml di acqua tiepida (l'impasto deve essere abbastanza duro ma lavorabile)
zafferano (facoltativo)
semola rimacinata per spolverare
Procedimento:
Fare la fontana con la farina sulla spianatoia e versarvi al centro poco per volta l'acqua tiepida leggermente salata, quindi impastare la farina cominciando dal centro della fontana, e lavorare bene per un quarto d'ora, aggiungendo acqua tiepida se serve, fino ad ottenere un panetto liscio e sodo.
Dividere in pezzi la pasta ottenuta, arrotolare i pezzi sulla spianatoia con il palmo della mano in modo da formare dei cilindri e, prendendone uno alla volta lasciare gli altri coperti perché non secchino e tagliarne dei pezzettini con un coltello tali da ottenere, arrotolandoli sui rebbi di una forchetta e sull'interno di una grattugia dei piccoli gnocchi arrotolati. Stenderli su un telo e spolverare con la semola rimacinata. Mettere a bollire una pentola con abbondante acqua salata in cui si cuocerà la pasta fino a quando non verrà a galla. Condirla con un sugo di pomodoro e pecorino (o, se non piace, con parmigiano).
Nota alla ricetta dei malloreddus: il nome in sardo di questi gnocchetti resta un mistero. Malloreddu significa infatti vitellino, ma la ragione del nome nessuno l'ha saputa spiegare! Artusi direbbe dunque che questa è una ricetta mendace nel nome suo... Di vitello nei malloreddus non vi è traccia, mentre l'ingrediente "segreto" di questa pasta è l'ottimo zafferano di Sardegna che dona ad ogni piatto di malloredus un aroma intrigante.
Ricetta tratta dal blog "senzapanna.blogspot"- la nota è tratta da "cucinaitaliana"